L’impronta del tempo è la prima raccolta poetica pubblicata in Italia del poeta ceco Petr Halmay tradotto da Antonio Parente. Grazie alla passione e alla competenza di Parente possiamo apprezzare una poesia che ci conduce ‘ai margini del mondo’.
Grazie alla passione e alla competenza di Antonio Parente abbiamo la possibilità di leggere e apprezzare questo poeta, conosciuto dal pubblico solo nel 1991 con la prima sua pubblicazione in patria dove anche a Petr Halmay, come ad altri autori di talento, era imposto il silenzio.
Una poesia che ci conduce ‘ai margini del mondo’. Come nota Pavel Hruška: «Le considerazioni sulle possibilità e le limitazioni del gesto letterario/creativo fanno parte dei temi centrali che caratterizzano fino a questo momento la produzione del poeta. Ma pur se egli guarda al processo di creazione poetica, tra l’altro, come ad una sorta di autoanestetico, qualcosa di ridicola illusorietà, non possiamo però considerarla come una facile scusa o uno sforzo metatestuale di “coprirsi le spalle” davanti a potenziali critici o interpreti.
L’ethos di questa poesia è determinato anche dalla tensione tra l’essere conscio della relativa inutilità e stoltezza della creazione poetica e la coscienza di una certa impossibilità a non compiere proprio un tale gesto sciocco. Pavel Hruška, da L’impronta del tempo
ESTRATTI DA L’IMPRONTA DEL TEMPO
BYTOST
Psát verše v jednačtyřiceti letech.
Jaký úpadek!
Milovat otisk času
ve vlastním mozku.Obrazy mizí za obzorem v dálce.
Obrazy, city, vlastní příběh – všechno.Kráčíme stále starou ulicí
a ona stojí dál ve dveřích umývárny –
nádherný barvotisk,
co nás stál celé mládí.CREATURA
Scriver versi a quarantun’anni.
Che decadenza!
Amare l’impronta del tempo
nel proprio cervello.Le immagini scompaiono all’orizzonte in lontananza.
Immagini, sensazioni, la propria storia – tutto.Continuiamo a percorrere la vecchia via
e lei è ancora alla porta del bagno pubblico –
formidabile cromotipia,
che ci costò tutta la giovinezza.VĚCI
Mílovými kroky
blíží se noc:
chlad táhne od řeky,
suchý list chrastí
na špinavé dlažbě.Co si tak může
myslet tento člověk –
člověk,
který jako by stále jenom animoval
svůj lidský příběh?A co si myslí
tyto věci kolem,
které to všechno
zkoušejí říct i za nás…?COSE
A passi da gigante
s’avvicina la notte:
il freddo spira dal fiume,
una foglia secca sfrasca
sul selciato lurido.Cosa potrà mai
pensare quest’uomo –
un uomo che soltanto
come animasse di continuo
la propria vicenda umana?E cosa pensano
queste cose d’intorno,
che cercano di dire
tutto anche al posto nostro…?NAROZENINY
Jdeš sama alejí
klidných, mohutných stromů –
je ti padesát let.Já – věčný milenec,
navyklý odezírat z pohybů tvého těla –
se kradu za tebou
nahoru Stromovkou
až k stadiónu Sparty.Vnímáme jasně
dosud všechny city.
Neznáme ale jejich přesný dosah;
neumíme ho dost dobře vyjádřit…Když nesmrtelnost
je nadosah ruky –
ztracená navždy.COMPLEANNO
Sola incedi per il viale
d’alberi quieti, imponenti –
hai cinquant’anni.Io – eterno amante,
avvezzo a leggere le movenze del tuo corpo –
ti seguo cautamente
su per il parco di Stromovka
fino allo stadio Sparta.Percepiamo finora
chiaramente tutte le emozioni.
Non ne conosciamo però la precisa portata;
non riusciamo ad esprimerla pienamente…Quando l’immortalità
è a portata di mano –
per sempre perduta.
ISBN: 978-88-902114-2-3
FORMATO: 12×17
PAGINE: 112
AUTORE: Petr Halmay
EDITORE: Edizioni del Foglio Clandestino
TRADUZIONI DI: Antonio Parente