L’inquilino del ventesimo piano racchiude oltre 40 racconti dello scrittore spagnolo Ignacio H. de la Puerta che si snodano attraverso strutture complesse, velocemente articolate e disciolte fino a circuire il lettore e a portarlo allo sbocco di soluzioni spesso sorprendenti.
L’inquilino del ventesimo piano è la prima traduzione italiana in volume dei racconti dello scrittore spagnolo Ignacio H. de la Puerta. Il volume racchiude oltre 40 racconti che si snodano attraverso strutture complesse, velocemente articolate e disciolte fino a circuire il lettore e a portarlo allo sbocco di soluzioni spesso sorprendenti.
L’inquilino del ventesimo piano è un libro di tattiche che insegna come catturare l’infinito e farselo sfuggire solo un attimo prima che l’appagamento diventi illusione.
Lo stile ironico e mai greve sottrae questa illusione alla logora malinconia rinunciataria, trovando invece le risorse per diventare slancio e invenzione, apertura creativa, soluzione, magari precaria, ma almeno per un attimo soluzione. (Dalla nota di lettura di F. Scaramozzino)
«… piccole storie di cronopios e famas che saranno deliziati di fare un viaggio in Italia». Dalla nota della traduttrice Eleonora Cadelli
ALCUNI RACCONTI ESTRATTI DA L’INQUILINO DEL VENTESIMO PIANO
Tra le brume
In questa nuova vita che mi è toccato vivere tutto è domande, indovinelli, una corsa ad ostacoli per la mia mente dalla quale non saprò mai se uscirò vincitore. Per esempio, scoprire chi è la donna che mi sta facendo il nodo alla cravatta, cercare tra i meandri del mio cervello, scoprire che vincolo la lega a me. Non si va in giro ad annodare la cravatta agli estranei, questa donna è qualcuno di mio, qualcuno di intimo, senza dubbio. E se fosse mia madre, stringerla tra le braccia e ringraziarla per tutto. Se invece dovesse essere mia figlia, accarezzarle il viso e parlarle della necessità di imparare a perdere. Se non fosse nessuna delle due, baciarla profondamente sulla bocca, abbracciarla, aspettare, più tranquillo ora, che l’amnesia svanisca, come svanisce la nebbia o il ricordo di un brutto sogno.
Io, che veglio su di loro
Ho chiuso la porta senza far rumore. Non riesco a capire questi genitori moderni; molte scuole private, molte lezioni di danza e play station di ultima generazione però, quando si tratta di fornire delle attenzioni basilari ai figli, dimostrano una negligenza senza limiti. Io li ho dovuti mettere a letto, io ho rimboccato loro le coperte, io ho letto loro una favola finché non si sono addormentati. Sapevo che, ancora una volta, la mia perdita di sonno non sarebbe stata ricompensata; alla fine, i genitori avrebbero continuato ad essere gli eroi e io solo un mostro. Triste e a testa bassa, rientrai nell’armadio e chiusi la porta lentamente, senza far rumore.
L’inquilino del ventesimo piano
Quando il portiere del palazzo, stupito, gli chiese chiarimenti riguardo la sua strana abitudine di percorrere a piedi ogni mattina i venti piani che lo separavano dalla strada invece di scendere, come si usa in questi casi, con l’ascensore, lui, senza scomporsi e con un sorriso sulle labbra, rispose che lo faceva perché gli dava, anche se solo per un paio di minuti, una sensazione d’infinito.
ISBN: 978-88-905434-8-7
FORMATO: 13×18
PAGINE: 131
AUTORE: Ignacio H. de la Puerta
EDITORE: Edizioni del Foglio Clandestino
TRADUZIONI DI: Eleonora Cadelli
IN COPERTINA: Numero venti, fotomontaggio digitale di Gabriele Quartero