Il Misantropo dei Sargassi racconta del viaggio dell’esistenza, del dramma della migrazione e della condizione umana. Essere solitario e distaccato il misantropo, sottraendosi ai rumori di fondo della vita, riesce a cogliere la contraddizione dell’esistenza umana, trasformandola in consapevolezza e denuncia.
Il Misantropo dei Sargassi è l’esordio poetico di Andrea Mella, autore di Marittimo blues (Ediciclo). Attraverso una scrittura potente, ricca, mai banale la voce di Mella si fa cruda testimonianza dell’esistenza raccontando l’uomo in tutta la sua impotenza e caducità.
Nel tema dell’Acqua, fil rouge della raccolta, affiora il motivo del creato feroce e indifferente e nello stesso tempo la volontà indomabile degli uomini. Mella non sceglie mai la strada facile e scontata neanche quando la sua poesia si confronta con il tema della migrazione e con la tragedia di Lampedusa del 2013 nel poemetto “Transito” cuore della raccolta, collocato tra le due sezioni “Incerte maree” e “Il Misantropo dei Sargassi”.
Nel Misantropo dei Sargassi le parole pungono e perforano, denunciano senza scivolare nella lamentazione, nel pessimismo fine a se stesso, nell’autocompiacimento. Al lettore che, in piedi sul ponte, osserva le acque con timore e curiosità la poesia di Mella suggerisce la “bellezza coraggiosa” di un non-finale, non fornendo risposte ma allargando il raggio delle domande.
In copertina: Sedia a dondolo (serie End of summer) della fotografa Loredana Celano. Fotografia digitale, 2017. Nota di lettura L’erto irrinunciabile di Filippo Parodi.
IL MARE È UN SEGMENTO
Genova 2006
Il fondale degli occhi sopporta
la durezza a fiore del viso
incapace
di assorbire i lividi.
Il mare è un tratto chiuso
e l’infinito
una menzogna intollerabile.
Ci sono gradini
sul volto della donna
che ha percorso ogni giorno
per servire al bisogno.
E le occhiaie sono brocche
che tengon dentro l’acqua
fino all’orlo.
Il mare è un segmento
spezzato dal vicolo
se i panni stesi
non lo serrano a tradimento.
I BAMBINI DI MARE
I bambini di mare imparano
a spaccare la testa dei pesci
sugli scogli
e sanno fare le esche, i nodi più rari.
Ai bambini di città insegnano
a parlare al telefono
per avvisare, dire quando rincasano
dopo la partita al campetto
e studiano, da grandi, per suturare
e aggiustare atomi ed ematomi.
I bambini che stanno sul mare
hanno bocche salate, saltano
le misericordie e infilano
le dita nelle nasse.
Sull’asfalto invece si scivola e se non
stai attento ci si sbuccia la pelle
come quando stai fuori in barca
sotto il sole
per milioni di ore.
NON AL VENTO
L’africo spira sul versante, spinge
e dirige i sogni nella stanza delle farfalle
duole il ventre, duole dire buonasera.
La sabbia è la nostra materia polverizzata.
Non al vento tocca placare
i riflessi dell’iride
ma a carezza di spuma che non conosce
vortici.
NOMADI
Nomadi possono essere solo gli sguardi.
Le carezze bagnate dalla pioggia furono
poltiglia destinata a seccarsi nel mezzogiorno.
Quell’acqua senza sale, dal cielo, abbandonata
in rivoli, incapace di misurare la sete; acqua,
dal cielo, senza santi, stinta.
Fummo spiriti fuggiaschi,
quasi d’anima catafratta,
fino a trattenere gli sbadigli.
Nessuno disse come il ponente scappasse
nudo, a destra, dietro l’evidenza dello scoglio.
da Il Misantropo dei Sargassi di Andrea Mella
ISBN: 978-88-940190-9-4
FORMATO: 12×17
PAGINE: 140
AUTORE: Andrea Mella
EDITORE: Edizioni del Foglio Clandestino
NOTA DI: Filippo Parodi