Prove di nuoto nella birra scura, raccolta poetica di Dario Bertini è un libro malinconico ma anche ironico e allegro, a suo modo. Non è mai grigio, è a più colori, un libro dove vince il blu.
Prove di nuoto nella birra scura è la raccolta poetica di Dario Bertini pubblicata nel 2014 dalle Edizioni del Foglio Clandestino e giunta alla sua terza ristampa.
Nelle poesie di questa raccolta ci sono molti oggetti. Frigoriferi che fanno da rimedio al caldo e, dopo, non funzionano più. Radio da usare, toccare e trasformare. Bicchieri pieni e bicchieri vuoti… Ci sono, poi, cose da immaginare: tende tirate, poltrone consumate, voci un po’ roche come in un blues, la nebbia di quando stai arrivando a Pavia…
Prove di nuoto nella birra scura è un libro malinconico ma anche ironico e allegro, a suo modo. Non è mai grigio, è a più colori, un libro dove vince il blu. Sono versi che dicono malinconia, che dicono nostalgia. Sono, a volte, struggenti ballate, che fanno pensare a certi posti dell’America, a certi suoi poeti. Sono poesie che dicono di molte solitudini e che mai cessano di cercare compagnia. Sono un viaggio. Gianni Montieri, Poetarum Silva
Leggendo Dario Bertini si ha come l’impressione di avere a che fare con un ragionato randagio, con un bastardo che vince (o almeno ci prova) la strada. La sua poesia si pone, con un esito molto positivo, sulla scia di quella buona poesia americana, tra il confessionale (un po’ meno riflessivo e colto di un Lowell) e il dissacrante intelligente della migliore scuola Beat (viene subito da pensare a un Hirschman […]. In effetti, i migliori testi di questo libro ci danno un risultato, più che alcolico, direi alchemico: da una parte, un ragionato senso di controllo sulla passione, dunque una materia organica di pensiero, dall’altra uno spartiacque tra incanto e gioco allo scandalo, scandito dalle pause, spesso provocatorie e sarcastiche dell’autore… Antonio Bux, Disgrafie
DICONO DI PROVE DI NUOTO NELLA BIRRA SCURA
Una buona soluzione è continuare a respirare,
mantenere costante la frequenza cardiaca,
insediare le stanze dei polmoni
col fiato necessario a rimanere in piedi
e contare fino a centomila
fino a quando capisci
che allora essere vivi è avere una stazione nella testa
con taxi, criminali e polizia,
grandi tabelloni orari, uomini in giacca
e donne quasi nude
e un bambino coi pantaloni corti
che deve andare in bagno
(perché qualcuno sempre cerca il bagno,
così il prossimo verso sarà
di un chiarissimo giallo)
e ogni tanto c’è qualcuno che arriva, qualcuno che parte
e tutti insieme gridano il tuo nome
solamente per farti voltare
***
Ci sono viaggi che non conducono
in nessun luogo:
allora questa non è una strada
è uno spazzino stanco,
questo non è un lampione
è una ragazza dimenticata,
non è neppure un autobus
è un transatlantico, una balena
un pianeta al centro del cosmo
insomma, puoi credere quanto vuoi
che la notte sia meno noiosa
durante un incendio
o una fuga di gas
ma dubito fortemente
che mentre la tua casa va a fuoco
tu possa assaporare la bellezza
di sentirti parte di una stella
***
Ho attraversato la città da parte a parte
soltanto per vederti,
per rispondere qualcosa di stupido,
come ripetere che i ventilatori
affileranno i denti
delle scimmie che mi vivono in testa,
che un giorno o l’altro fuggiranno
correndo per le strade a perdifiato
soltanto per cercarti, da qualche parte.
Allora forse non ci sarò
ma se a volte ti sentirai un po’ giù
stai certa che infilare le dita nella presa della corrente
non sarà il modo migliore
per avvertire l’energia del mondo
ISBN: 978-88-905434-9-4
FORMATO: 12×17
PAGINE: 100
AUTORE: Dario Bertini
EDITORE: Edizioni del Foglio Clandestino
IN COPERTINA: Absinth – Berlino, 2014. Fotografia di Batsceba Hardy.